"Amare è morire.
La masturbazione è suicidio"
CRONACA DI UN ORGASMO ANNUNCIATO
Pamplona 1 aprile 1946 8:05 PM
Chiudo gli occhi immergendomi nel piacere che provo.
Fosse per me rimarrei così per un ora e un quarto ma non posso, il galateo m’impone di fare gli onori di casa e sorriderti stringendo il cuore tra dorsali e pettorali.
Con gli occhi chiusi prenderti tra le braccia, lasciarti con fatica e poi risolvere in un diplomatica stretta di mano.
Prima lui, naturalmente.
L’unico contatto consetito, prenderti la piccola mano sinistra tra le mie, dedicandoti la mia essenza per un secondo.
Ma poi di corsa in cucina per il caffè.
Sei la mia vita ed io cerco in tutti i modi di nascondertelo.
Veleno spruzzato nel motore, compresso ed incendiato dal muscolo virile.
Innamorato, ispettore tedesco arringa di giustizia.
Sali miserabili, vitaminic for the people.
Non più lotta per il dubbio sopravvivere.
Obre los ojos y empeza a comer!
La canna della doppietta preme stampando l’infinito sulla fronte.
¥
Ricordati del tempo che passò.
Desiderati capezzoli e grandi piccole labbra
pseudo-asiatiche, febbre di asfissia sottomarina.
Il padre del burattino Giona morto nella balena.
Ora il sudore si fa sangue per la gioia del migliore amico di Dio.
Trema il corpo di riflessione. Eureka!
C’è più forza nel mio pollice che in tutto il tuo clitoride!
-Stai zitto e spara.
Ami o no la vita?
No, basta sufismi.
Torna a letto.
Mano destra nel taschino cerca la felicità ma trova la solitudine ed il rimorso per un cuore svegliato dall’adrenalina silenziosa di un letto freddo.
-Come il tempo non passa, non c’è tristezza in my life.
Ed un raggio di sole chiuse le sue pupille.
L’alieno dentro.
-Dedicherò la mia vita allo sterminio delle mie convinzioni!
In fondo è solo il mio figlio preferito.
L’unico.