I VANGELI PER GUARIRE

I VANGELI PER GUARIRE
JODOROWSKY

martedì 15 dicembre 2009


Temporale elettrico

Minchia che cielo,

Tagliato ora verticalmente e ora di cosà

Pioggia grossa

sembrano grandine le gocce cadendo.

Il tuono va allontanandosi

Lo scrosciare diventa poco poco

Il giovane Peppino rassicurato

Si lecca i genitali grufolando.

Minchia, è arrivata la stagione delle piogge.

Mica per scherzo.

Piovendo, ma molto.

A castagne.

A cappello.

A ombrello.

A casa.

martedì 17 novembre 2009

ICH BIN, DU SEIN, GOTT IST




Grazie di esistere, non esistenza.
Non più lotta sadomasochista.
Pioggia e raggi di sole sullo stelo,
e vento sferzante carattere individuale.
Da specchio a finestra.
Salvatore del mondo.
Immagina.
Medita.
Costruisci.
Lo stelo è tutto vita.
Il profumo dei suoi fiori viola,
sarà la tua ben misera fatica.
Mago lunare, cicala del non dare
Formica nel passato.
Oggi è Natale.
Vivere in catene
Forte dipendenza dalla fragile sobrietà.
Anelli deboli esplodono negli attimi di trazione emotiva.
Servitù familiare, insensatamente pesante.
Predestinato.
Lotta senza quartiere
Rompi gli anelli dell’impotenza
Pace, un appiglio pende dal pozzo.
Interrompi la catena dell’eccesso con quella della sobrietà.
Interrompi la catena della sobrietà con quella dell’armonia.
La vera armonia è indistruttibile
Campo unificato, divinità.
Medita dunque.
Pensa quando sogni e sogna quando vivi.
Tu puoi tutto, se lo vuoi.
Allora smetti di fumare.
Non infastidire la morte, con inutili serenate
Ma accoglila nel suo momento
Tributandole l’onore della coscienza.
Grazie, grazie per aver fatto l'amore con tua moglie, grazie per aver contribuito alla costruzione, nuova creazione di nuova coscienza.
Hai amato ed ora soffri in quanto essere solo, hai amato ed ami ancora poiché sei uomo come sei dio immortale.
Sei padre di te stesso, sono figlio del mio cuore che l’amore di cui il mio corpo si nutre, espira, nell’immenso vuoto dell’oscurità che non conosce numeri, nella mia mente, la luce abbagliante del mio sesso sublime, creativo.
Io sono colui che è.
Infinito amore senza tempo e senza spazio.
Grazie.
Dio.
 
 
 
Totale
Empatia
Meditativa
Per
E
R
Arrivare
Nel
Cuore
Essenziale
 

 

mercoledì 11 novembre 2009

- Devo andare, ciao cara …
… beh, non mi saluti?

- Scusa caro, ero assorta.

- Non ti preoccupare, salutami assorta.

domenica 1 novembre 2009

Il Bambino è L'Uomo

Il bambino dalla sua piccola prigione piange.
Nella sua infinita ingenuità desidera libertà.
Mostro di sana e robusta costituzione,
Falso o incompleto adulto.
Catene di logica.
L’uomo soffoca la rivolta dell’ego
Eccedere per dimenticare la coscienza.
Abbandono dolcissimo, la grande fuga.
La distruzione totale.
Nuove regole a limitare questi permessi.
Il bambino infuriato promette ulteriore distruzione.

- Voglio prendere io il comando.

Mezzo adulto, scarso il coraggio.
Via dal luogo, poi via dal tempo.
Ricerca solitaria.
Eccedere per abbandonare la coscienza.
La nuova fuga.
Intorno il vuoto, il cuore straziato.
L’uomo e la sua solitudine.
La sentenza del bambino.
Dolore a dolore,
Solitudine a prigionia.
Il bambino piange innocente.
L’uomo disimpara innocente.
Troppo lontano il ricordo.
Pochi fotogrammi disordinati della condanna.
Quando il bambino era il bambino.
Quando bambino rimase l’uomo.
ribellione solitaria del troppo giovane per protestare.
Il lungo sonno.
Di entrambi.
Non riconoscere se stessi.
Odio.
Paura.
Rimorso.
Volontà.

venerdì 15 maggio 2009

CONSIDERAZIONI DA MARCIAPIEDE
















Sono precipitato da un muro alto15 metri e sono morto.


Nel cadere ho pensato a Dio.


Per vincere la paura, ho chiuso gli occhi ed ho giunto le mani intrecciando le dita.


Ho aperto il cuore ed ho parlato per delle ore.


Ma erano secondi, quasi tre lunghissimi secondi.


- Dio, fammi morire subito, non voglio diventare un vegetale.


- Dio, fammi vivere, a qualunque costo.


Poi, mentre le dita si conficcavano nei dorsi delle mani e gli occhi sembravano sanguinare sotto la pressione delle palpebre, ho realizzato.


- Non posso andarmene così.


- Devo scattare l’ultima foto prima dell’istante di dolore che offuscherà ogni cosa.


Ho spalancato gli occhi per un attimo.


Vedo un albero, la sua aiuola, un disegno sul muretto davanti a me, una piccola giostra ed uno scivolo, tanti colori, tantissimi colori e le nuvole lontane mi sembrano cavalli al galoppo sull’acqua.


Vedendo queste belle cose ho pensato ai palloncini delle feste ed a quanti me ne sarebbero serviti per frenare quella corsa verso la morte.


Anche se le ossa delle gambe si frantumano in una frazione di secondo, conficcando i femori attraverso il bacino negli intestini che esplodono per la pressione fuoriuscendo dalla pancia ed i denti letteralmente scoppiano in bocca mozzando la lingua, non è dolore quello che ho provato.


Ho provato stupore.


Sentivo la gente intorno a me urlare inorridita sentivo ogni singola voce.


Gli occhi non credo funzionassero ancora tuttavia potevo vedere.


Non so quanto sia durata quest’agonia.


Alcuni si disperavano per lo spettacolo ma io no, stavo bene.


Benissimo, come non ero mai stato.


Non so quanto sia durato quest’oblio.


Ma per me è stato sorprendentemente lungo e piacevole.

domenica 10 maggio 2009

SEIeCINQUANTUNO

non riesco a capire perchè, nonostante la vera stanchezza, non riesco a dormire.

- forse è meglio che questa la giriamo così com'è.

- vera?

- così com'è.

- vera, nel senso che...

- si, si.
appalla!

- allora vai prova gaz.
appallagaz.

- musica maestro!

eeeUnoDueTRreeeQuAttr.


domenica 3 maggio 2009

Consigli e giudizi


Di come il dottor Giri entrò
attivamente
in contatto con l’aldilà

Il narratore vestito di nero e di chiara carnagione, sta in piedi davanti ad un leggìo, lo sfondo nero della scenografia ne fa risaltare soprattutto il volto e le mani, mentre un faro svela la presenza di A.G. che, seduto su di letto disfatto e disordinato, scrive a macchina, in abbigliamento sportivo ma casalingo.
La macchina è su di una sedia a fianco del letto e li vicino c’è un piccolo comodino.
Il narratore si rivolge al pubblico, ma si comporta quasi come un suggeritore nei confronti di A.G. accompagnando la recitazione con una mimica facciale ammiccante nei suoi confronti e quasi invitandolo a compiere le azioni da lui enunciate.
Dal canto suo A.G. rivolge all’interlocutore un ostentato cinismo, pur eseguendo con naturalezza ogni movimento annunciato
La cosa dev‘essere trattata come se, in pratica, A.G. stia solo riflettendo.
Il narratore è A.G.
Così ho pensato la scena, ma adattarsi ed improvvisare in questo genere di cose è fondamentale.
Il letto è diventato il tavolino di un bar ma non siate puntigliosi.






Ferocia e aggressività a nura-ki

sabato 2 maggio 2009

Italian attitude

La voce del boss dei due mondi.
Una vista panoramica di Palermo e alcuni filmati di repertorio della rai.
Morti, tanti morti.
Tre miei amici al rallentatore entrano nella parte.
Forse grazie alla musica.
A perenne ricordo di Giovanni e Paolo.
Grazie.

giovedì 30 aprile 2009

Rio de Janeiro

La mano poco ferma della diretrice della fotografia, emozione o cachaça?

mercoledì 29 aprile 2009

TUTT0STà NELFARE ILPRIMOPASSO

Ciao Musa.
Vorresti venire a Parigi con me?


Sono l’amante solitario dal maalox tra le labbra, fumatore di notti alcolico-alchemiche, solo tra la folla.

Comprerò un dizionario espa~ol - français e les fleurs du mal per far pratica.
Cercherò Alejandro tra le sue Carte, viaggerò leggero se tu verrai.
Una buona videocamera ed il fedele cavalletto per scrivere e dipingere quando cammineremo e
la mi compu santisima per produrre in real time quando faremo colazione seduti al bar.
Vorrei star lì per 9 giorni a partire dal 18 dicembre e naturalmente conoscere A.J. Il 21.
Vorrei tanto fargli una domanda.

Allora ti ho convinta?

Fai bene a titubare considerando la mia essenza volubile, la mia veneranda età e la lunga scadenza del progetto.
Ma titubi molto, oppure titubi normalmente?
Spero che tu venga perché, senza di te sarebbe inutile per gli altri.
Senza di te ho il cuore pesante.
Non posso fare niente di bello senza la scintilla.
Orsù non titubar ispirazione, abbi fede.





martedì 28 aprile 2009


CAPRO ESPIATORIO


Lasceremo al lettore

la totale libertà interpretativa,
il tempo lo spazio il colore.
Passato e presente.

Incertezza finale.


-Signori permettetemi di presentarvi il malconcio Zlatan.
-Come potete vedere il cielo ci da una seconda opportunità per assolvere al nostro compito, ed a mio avviso, lasciarcela sfuggire sarebbe blasfemia.


-è identico!


-impressionante!


-Ma interroghiamolo prima, signori.


-Zlatan.


io sono il dottor Armando Giri.


-Salve dottor giri.


-Giovanotto, non tollero questi toni da un emerito sconosciuto! Mi dia del tu.


Da un idea Machiavellica

venerdì 24 aprile 2009

Grazie a Lynch sono acido

Non giudicatemi, so di non eccellere in originalità e tantomeno in qualità.

Ma bisogna provare, provare, provare, provare.

E poi chissà.

Amo il caffè e amo il lavoro di D.L. merito per questo una condanna?

Adesso vedrete crescere la mia barba,

a volte le lacrime entrano nei miei occhi.

...e voi che pensavate di annoiarvi!

three little oranges




Buona la prima, senza scherzi, volevo questo e questo genio inconsapevole ha fatto bene subito!


Giusti tempi, una figata!


La fotografia è uno schifo ma migliorerà col tempo

Dalle fauci dell'lupo scappa la colomba della pace




Pur essendo vergognosamente stomachevole, a me fa ridere molto!


Ti giuro che la colomba mi fa schifo, sono della loggia del panettone, tuttavia mi adatto ai mezzi disponibili al momento.

venerdì 3 aprile 2009

orgasmo assistito

"Amare è morire.
La masturbazione è suicidio"

CRONACA DI UN ORGASMO ANNUNCIATO

Pamplona 1 aprile 1946 8:05 PM

Chiudo gli occhi immergendomi nel piacere che provo.
Fosse per me rimarrei così per un ora e un quarto ma non posso, il galateo m’impone di fare gli onori di casa e sorriderti stringendo il cuore tra dorsali e pettorali.
Con gli occhi chiusi prenderti tra le braccia, lasciarti con fatica e poi risolvere in un diplomatica stretta di mano.
Prima lui, naturalmente.
L’unico contatto consetito, prenderti la piccola mano sinistra tra le mie, dedicandoti la mia essenza per un secondo.
Ma poi di corsa in cucina per il caffè.
Sei la mia vita ed io cerco in tutti i modi di nascondertelo.
Veleno spruzzato nel motore, compresso ed incendiato dal muscolo virile.
Innamorato, ispettore tedesco arringa di giustizia.
Sali miserabili, vitaminic for the people.
Non più lotta per il dubbio sopravvivere.
Obre los ojos y empeza a comer!
La canna della doppietta preme stampando l’infinito sulla fronte.
¥
Ricordati del tempo che passò.
Desiderati capezzoli e grandi piccole labbra
pseudo-asiatiche, febbre di asfissia sottomarina.
Il padre del burattino Giona morto nella balena.
Ora il sudore si fa sangue per la gioia del migliore amico di Dio.
Trema il corpo di riflessione. Eureka!
C’è più forza nel mio pollice che in tutto il tuo clitoride!
-Stai zitto e spara.
Ami o no la vita?
No, basta sufismi.
Torna a letto.
Mano destra nel taschino cerca la felicità ma trova la solitudine ed il rimorso per un cuore svegliato dall’adrenalina silenziosa di un letto freddo.
-Come il tempo non passa, non c’è tristezza in my life.
Ed un raggio di sole chiuse le sue pupille.
L’alieno dentro.
-Dedicherò la mia vita allo sterminio delle mie convinzioni!
In fondo è solo il mio figlio preferito.
L’unico.